L'Allevamento

Innanzitutto, le basi della riproduzione


La Giusta Età per la Femmina

Una ratta è fertile già dalla 6° settimana di vita.

E' tuttavia un grave errore considerare matura ed idonea alla riproduzione una rattina che altro non è che una cucciola, poichè il suo sviluppo non è ancora ultimato, è troppo giovane per sostenere la sua crescita e quella dei cuccioli e il rischio che il parto abbia complicazioni è molto alto.

Non esiste ragione o giustificazione per scegliere di riprodurre una rattina tanto giovane.

E' ben consigliabile, invece, attendere intorno ai 6 mesi, quando la ratta ha completato lo sviluppo (o quasi) e ha raggiunto un peso minimo di 250 grammi.

L'età idonea alla riproduzione di una ratta è a partire dai 5-6 mesi fino agli 8 mesi.


La Giusta Età per il Maschio

Come la femmina, anche il maschio diventa fertile intorno alle 6 settimane di vita ed anche prima, per questo motivo va assolutamente separata la cucciolata tra maschi e femmine prima di questo termine.

 

Per la scelta del maschio da riprodurre il discorso è esattamente l'opposto che per la femmina: più vecchio è e meglio è! :)

I motivi sono tanti e tutti ottimi, riprodurre un ratto maturo significa riprodurre consapevolmente:

 

consapevoli della sua salute

consapevoli del suo carattere

consapevoli della sua linea

consapevoli della sua qualità di vita vissuta 

Un ratto adulto (dall'anno d'età) ci dà la possibilità di valutare quel ratto per tutti quegli aspetti che in una femmina, dovendola accoppiare più giovane, non sono valutabili per tempo.

La salute, innanzitutto!

Un ratto oltre l'anno inizia ad avere più problemi di salute, può sviluppare tumori, può avere raffreddori, infezioni, diversi problemi.

 

Scegliere un maschio di comprovata salute ed avanti di età è senz'altro un passo avanti per ottenere ratti sani come lui.

Il carattere!

Il ratto maschio può essere soggetto ad overdose di ormone.

In genere questo problema si presenta nella fase "adolescenziale" del ratto, dai 4 mesi all'anno circa, e spesso e purtroppo si scatena proprio in seguito alla riproduzione in età giovane.

responsabilità e attenzione.

Conoscere la linea del nostro ratto, importantissimo!

Più il ratto che scegliamo di riprodurre è avanti di età.. più abbiamo la possibilità di valutare non solo lui ma anche tutta la sua linea, fino a lui.

Un buon riproduttore è sì sano, ma viene anche da una linea sana.



La ratta in calore

Una ratta è fertile a partire dalle 6 settimane di vita, intorno ai 42 giorni.. a volte anche drammaticamente prima!

Da quel momento in poi andrà in calore ogni 4-5 giorni, indipendentemente se in presenza di maschi, che si accoppi o meno, in qualsiasi stagione, fino al raggiungimento della menopausa.. che sopraggiunge talmente tardi che si può dire non esiste.. -_-

E' quindi una condizione con cui una ratta deve convivere tutta la sua vita, a meno che non si scelga di sterilizzarla.


Il calore nella ratta si riconosce da un comportamento spiccatamente marcato:

la ratta, se toccata sul dorso, solleva il posteriore inarcando la schiena (lordosi) e vibra la testa scuotendo le orecchie, rimanendo al contempo immobile per alcuni secondi.

Questo comportamento "aiuterebbe" il maschio nell'atto dell'accoppiamento, ma come detto poco sopra la ratta va in calore comunque, anche in assenza di maschi, e reagisce anche al nostro tocco.

Non tutte le ratte mostrano questo comportamento, è in realtà molto soggettivo e variabile.

Spesso avviene che le ratte in calore vengono montate o montano a loro volta le compagne di gabbia, questo è un comportamento normalissimo, avviene più di frequente tra ratte giovani, ma nulla di strano se si perpetua anche ad età più mature.

Ci sono poi le ratte che durante il calore tentano ogni fuga per raggiungere l'eventuale maschio presente in zona, cosa assai pericolosa e che va ben evitata onde scongiurare gravidanze indesiderate.

Alcune ratte durante il calore si mostrano più calme e inclini alle coccole rispetto al loro normale comportamento (questo avviene per alcune anche dopo la gravidanza).

In poche parole.. la ratta in calore è un boom di ormoni e il suo comportamento è dettato da questo picco ormonale! ^^


L'Accoppiamento

Prima di arrivare all'accoppiamento, al mettere insieme maschio e femmina, va valutata con attenzione la scelta dei nostri riproduttori.

Tale scelta deve considerare l'età, la salute, il carattere, la linea di provenienza e quali obiettivi si vogliono ottenere con il determinato accoppiamento, il colore non è un obiettivo. 

E' dunque in una scelta accurata dei riproduttori che possiamo ottenere rattini con le carte migliori possibili per vivere una vita sana, felice e lunga.

Una volta scelta la coppia la alloggeremo in un fauna, ideale perchè appartato e garantisce privacy.

 

Si possono scegliere tra due metodi diversi per procedere:

- o si alloggia la coppia e la si lascia insieme il tempo necessario, finchè non si accoppiano o ragionevolmente a coprire almeno un paio di calori

- o si mette assieme la coppia ogni sera e se la femmina non è in calore, rimettere i ratti nelle loro gabbie e riprovare la sera successiva fino al calore della femmina

L'accoppiamento avviene in genere di sera-notte.

E' bene valutare le reazioni dei ratti prima di lasciarli assieme, se la ratta non è in calore può scacciare in malo modo il maschio, così come il maschio può dimostrarsi troppo brusco o rude nei confronti della femmina non essendo lei disponibile all'accoppiamento.

In caso di maschi aggressivi va rivalutata la possibilità di riprodurli, maschi aggressivi non sono l'ideale così come femmine aggressive o eccessivamente spaventate.

La scelta del carattere dei genitori si ripercuote sui cuccioli, stà a noi scegliere in modo che lo faccia positivamente.

Una volta avvenuto l'accoppiamento ognuno può tornare rispettivamente "a casa sua", si può farli incontrare 4-5 giorni dopo per confermare la gravidanza o meno, se la ratta è di nuovo in calore l'accoppiamento precedente "non è andato in porto" e quindi si può ripetere.

Dopo l'accoppiamento ci prepareremo ad affrontare la gravidanza della nostra ratta nel migliore dei modi.


Il Parto

Il parto avviene generalmente nelle serali - ore notturne, ma non è una regola fissa e ci sono ratte che partoriscono tranquillamente a mezzogiorno!

Nel ratto, il parto si svolge in modo veloce, in 1-2 ore i cuccioli sono espulsi, puliti e alloggiati nel nido, pronti per essere allattati.

Una cucciolata può contare dai 2 ai 16 cuccioli, la media si aggira intorno alla decina.. cucciolo più, cucciolo meno.

La mamma espelle uno ad uno i cuccioli, li lecca per stimolarne la circolazione e liberare le vie respiratorie, mangia la placenta che stimola il suo corpo a produrre latte.

Non preoccupatevi se momentaneamente la mamma lascia i cuccioli qua e là nel fauna.. finchè è intenta a partorire è normale, non appena avrà finito li recupererà e metterà tutti assieme nel nido, non è necessario intervenire, disturbando la mamma che per risposta potrebbe non curarli più e abbandonarli.

Preoccupatevi invece se la mamma dà segni di parto ma non ha espulso alcun cucciolo, se ha perdite, se è in visibile stato di malessere potreste essere davanti ad un parto distocico e l'intervento del vet è il solo che può salvare la vita alla vostra ratta!

Nel caso la mamma abbia partorito ma non curi i suoi cuccioli l'unica possibilità di sopravvivenza per i piccoli è quella di affidarsi ad una balia, una ratta che abbia partorito di recente e che abbia latte.

Per un allevatore è quindi consigliabile, avendone la possibilità, mettere in riproduzione due ratte alla volta, in modo che l'una possa aiutare in caso che l'altra abbia problemi.

E' molto difficile recuperare cuccioli appena nati, le possibilità di salvarli alimentadoli artificialmente sono molto scarse, purtroppo.

Stesso problema si può incontrare se la mamma non ha latte.

Le cause della mancanza di latte possono essere ormonali o ereditarie, nel secondo caso è bene valutare i pro nel riprodurre ratti con questa problematica.

E' bene non disturbare la mamma durante il parto, non cedete alla curiosità, controllate di tanto in tanto che tutto si svolga come dovuto, che la mamma stia bene e che sia intenta a curare i cuccioli, è sufficiente questo per garantire alla mamma la privacy necessaria e, in caso di problemi durante il parto, le cure tempestive.

La Gravidanza

Non è semplice stabilire se una ratta è gravida prima della comparsa dell'aumento di pancia (che avviene durante l'ultima settimana di gravidanza), per questo motivo una ratta messa in accoppiamento con un maschio va considerata gravida fino a prova contraria e va curata di conseguenza.

Se è effettivamente gravida la pancia aumenterà di volume, a volte anche solo pochi giorni prima del parto o con pochissimo aumento dovuto ad una cucciolata esigua, per questo motivo va aspettata la scadenza della gravidanza per confermare o meno la presenza di cuccioli.

Curare una ratta in gravidanza garantendole riposo, buona alimentazione e alloggio idoneo è il miglior modo per ottenere un parto sereno e una cucciolata sana.

Durante la gravidanza l'alimentazione della ratta deve essere curata, ma non eccessiva ed evitando integrazioni proteiche, poichè possono causare una crescita eccessiva del feto e provocare problemi durante l'espulsione.

Considerando che la gravidanza della ratta si svolge per 2/3 terzi in assenza di pancia visibile, la ratta ha bisogno di più nutrimento dall'ultimo terzo, in modo moderato, e in fase di allattamento va arricchita la sua dieta.

I cibi più adatti alla ratta in allattamento sono albume cotto, tuorlo crudo, yogurt, omogeneizzati.

Meglio non eccedere in carboidrati poichè pare che inducano il diabete gestazionale.

La gravidanza nella ratta dura da 21 a 24 giorni,

in media il parto avviene al 22° giorno e l'aumento di peso a fine gravidanza si aggira intorno ai 100 gr (ciò ovviamente dipende anche dal numero di cuccioli e dalle condizioni della ratta).

La gravidanza è una fase delicata che va affrontata con cura ed attenzione nei riguardi della futura mamma.

Innanzitutto la ratta gravida ha bisogno di un alloggio adeguato, di riposo e di tranquillità.

Un fauna o un box sono perfetti per le sue esigenze: offrono privacy, evitano correnti d'aria, garantiscono protezione a lei e alla cucciolata.

Il luogo dove alloggeremo il fauna sarà tranquillo, privo di rumori, confusione e viavai, l'ideale è un luogo appartato, mediamente illuminato e non esposto a incursioni di altri animali.

La ratta può anche rimanere in compagnia delle compagne per i primi due terzi di gravidanza, ma dopo è meglio lasciarla tranquilla e a riposo, sarà lei stessa che cercherà più pace.

Nel caso dovesse partorire in presenza delle compagne potremmo assistere a scene di collaborazione tra le ratte.. ma anche di ratte che gelose dei cuccioli li rubano dal nido, uccidendoli o "danneggiandoli", è dunque meglio garantire a mamma e cuccioli la situazione migliore possibile, escludendo eventuali problemi facilmente evitabili con un pò di buon senso.

Il maschio, manco a dirlo, non va assolutamente tenuto con la ratta!

Il calore subito dopo il parto infatti la ratta è già fertile e in grado di accoppiarsi, ciò comporterebbe una seconda nascita quando ci sono ancora nel nido i cuccioli precedenti!

Oltre che sfiancare la ratta di una seconda gravidanza consecutiva.. anche i cuccioli ci rimetterebbero di salute, i più piccoli infatti non riuscirebbero ad essere allattati a dovere poichè i grandi li scalzerebbero per taglia e vitalità.

Queste cose non si fanno!

Per quanto riguarda il nido, è bene mettere come materiale, specie pochi giorni prima del parto, carta assorbente bianca (carta igienica, scottex, asciugatutto) per evidenziare eventuali perdite che la ratta può avere e che è importantissimo riconoscere poichè possono essere il segnale d'allarme per un parto distocico.

Il tessuto come pile o stoffa può sfilacciare e attorcigliarsi attorno ai cuccioli, il fieno a contatto con l'urina fermenta e produce pericolosi batteri, l'ovatta per criceti è il male assoluto.. assolutamente pericolosa e letale!


Il Parto Distocico

Il parto distocico è un parto che non si svolge in modo normale ma presenta problemi di diversa gravità.

In genere il parto di una ratta dura 1-2 ore, il tutto si svolge rapidamente e in poco tempo la mamma ha pulito i suoi piccoli e li ha posti nel nido per allattarli.

Quando ci sono problemi?

- quando la ratta ha perdite ematiche o purulente

- quando appare affaticata, affannata, in sofferenza

- quando, nonostante l'inizio del parto, non nasce alcun cucciolo

- quando si presenta un cucciolo podalico

- quando la ratta non ha contrazioni

- quando, nonostante le contrazioni, non riesce ad espellere alcun cucciolo

- se i cuccioli sono eccessivamente grandi

- qualsiasi complicazione data dal parto, condizioni fisiche pregresse o cause esterne che hanno influito

 

In tutti questi casi bisogna recarsi dal vet D'URGENZA perchè la ratta è in pericolo di vita.

Temporeggiare significa lasciarla morire.

Il vet andrebbe sempre allertato in prossimità del parto di una ratta per essere pronto in caso di emergenza.



Sessare i Ratti

Imparare a sessare i ratti è importante poichè i cuccioli diventano fertili presto ed entro e non oltre le 6 settimane di vita vanno separati tra fratelli e sorelle, onde evitare gravidanze assolutamente sconsigliabili.

 

Il sesso nei ratti è riconoscibile fin dalle prime ore di vita, ma non c'è tutta questa fretta!

Possiamo aspettare la prima settimana di vita per avere un'idea indicativa di quanti cuccioli maschi e femmine è composta la nostra cucciolata.

Più sono cuccioli.. più è facile sessarli, la presenza di pelo, specie per chi è alle prime armi, può complicare un pò e rendere più difficile la distinzione.

Finchè il pelo è da poco comparso, tra la prima e la seconda settimana di vita, il sessaggio è semplice e non lascia dubbi:

è infatti la presenza delle mammelle a distinguere le femmine dai maschi, più ancora che la distanza tra gli orifizi, che spesso è variabile e può trarre in inganno.

 

In un rattino che ha superato il mese, età in cui in genere viene separato dalla cucciolata perchè dato in adozione o separato da mamma e sorelle, sono ben visibili, distinguibili ed evidenti i testicoli.

Femmina

Maschio


A pochi giorni di vita


A 2 settimane


A 3 settimane


A 4 settimane

Nella femmina troveremo l'orifizio vaginale molto prossimo all'ano, risulta quindi una zona genitale ben circoscritta.

Nella femmina sono presenti le mammelle.

In alcune femmine possiamo trovare maggior spazio tra vagina e ano che può portare ad equivocare il sesso della rattina ma sempre di femmina si tratta!

La presenza delle mammelle e l'assenza di "materiale" nello spazio che in un maschio sarebbe dedicato ai testicoli confermano il sesso femminile della rattina.

 

Il maschio presenta fin da bebè uno spazio ampio tra pene e ano, spazio che verrà "riempito" man mano che cresce dai voluminosi testicoli.

I maschi non hanno mammelle, ne sono totalmente privi.

 



Lo sviluppo del cucciolo dalla nascita fino al primo mese di età



Concluso il discorso di "come funziona", tempi, svolgimento e sviluppo.. ora parliamo di qualcosa di ancora più fondamentale: il perchè.

 

Etica dell'Allevare

La riproduzione nel ratto è cosa estremamente facile, talmente facile che chiunque è in grado di "allevare".. ma definiamo "allevare", cosa intendiamo?

Mettere insieme maschio e femmina e far nascere cuccioli?

Bene, quello ci riescono tutti, quello è moltiplicazione, a far quello è buono anche un bambino.

 

Si può dunque definire "allevatore" chi si limita a fare questo?

a mio parere NO.

 

"Allevare" è innanzitutto ottenere soggetti migliori dei soggetti di partenza

 

Non mi limito ad un fattore di colore, quello conoscendo un pò di genetica e leggi Mendeliane diventa un trucco facile, il concetto di trasmissione dei caratteri ereditari comprende tanti altri fattori, e sono TUTTI da prendere in considerazione, sono tutti FONDAMENTALI.

Il carattere è la prima cosa che possiamo valutare in soggetti giovani.
Valutiamo i nostri riproduttori:

la ratta al primo parto non deve avere meno di 6 mesi

il ratto al primo accoppiamento non deve avere meno di 6, ma se possiamo aspettare fino ad un anno è ancora meglio. Perchè?

il maschio, potendolo riprodurre più avanti nel tempo, permette di valutarlo maggiormente per salute e carattere, nonchè valutare nel mentre l'andamento della sua linea.


Allevare significa migliorare la specie, non creare animali difettosi.


Come deve essere il carattere di un buon riproduttore? 

il migliore tra i migliori possibili!

Deve essere innanzitutto equilibrato, quindi vanno scartati soggetti troppo paurosi o timidi e naturalmente gli aggressivi e mordaci, deve essere pacifico nei confronti dei propri simili, deve avere una buona tempra, quindi essere poco impressionabile e sopportare le situazioni di stress o disagio senza grandi problemi (viaggi, cambi di gabbia, nuovi ratti nel suo gruppo, visite mediche, nuovi ambienti), deve lasciarsi maneggiare serenamente senza ribellarsi in malo modo (inteso in soggetti allevati a contatto con l'uomo da sempre).

Oltre al carattere, la cosa più importante da tenere presente è la salute.
La salute è più subdola, poichè molte patologie nei ratti possono essere asintomatiche e rivelarsi nel tempo, in soggetti giovani ci "accontentiamo" di escludere soggetti con tendenza ad ammalarsi di frequente (sistema immunitario debole) e naturalmente soggetti che hanno avuto problemi di salute importanti (tumori, cisti, ascessi. infezioni gravi).

Se è possibile, se si conosce la genealogia del nostro ratto, escludere anche quei ratti che hanno nella loro linea numerosi casi di problemi gravi.


Allevare significa non produrre animali tarati


Per quanto riguarda il colore, perchè alla fine è lui che si aggiudica il maggior interesse nonostante il buonsenso non sia d'accordo, ricordate che il colore è solo una base (Agouti o Non-Agouti) con geni modificatori, questi geni ci sono da decenni in tutto il mondo

il colore NON FA IL RATTO

un colore è replicabile mille volte, un Russian Blue posso trovarlo in Italia, come in Polonia, una combo particolare può essere nata ad altre mille persone.. mille e mille altre volte,

il valore del nostro ratto non è dato dal colore che ha addosso, 

e quel colore non lo rende di conseguenza un soggetto da riprodurre, assolutamente-no!

SE decidete di riprodurre il vostro ratto valutatelo nel suo insieme, in questo ordine: salute, carattere, colore.

L'unico elemento che può fargli difetto, vedete un pò, è proprio il colore! 

Di un ratto dal colore figo e una salute di cacca e un carattere orrendo.. che ve ne fate? Collezione? fate collezione di ratti?

non sarebbe forse meglio vivere il ratto per il pet da compagnia meraviglioso che è? 

e magari, possibilmente, dargli un dna che gli permetta di vivere quanti più anni in salute e benessere?

 

Prima di riprodurre i vostri ratti riflettete bene, le vite che nasceranno sono una vostra responsabilità.


Allevare non è un gioco!

Moltiplicare ratti è molto facile, basta lasciare assieme maschio e femmina e nascono decine di nuove vite.. ma chi sceglie di far venire al mondo queste vite deve anche farsene carico, è una sua responsabilità!

Dunque chi decide di affrontare una riproduzione deve essere consapevole che gli è richiesto impegno, conoscenza, esperienza, deve essere in grado di occuparsi della madre, dei cuccioli e di ciò che verrà dopo il parto e lo svezzamento. Se così non è.. allora che senso ha mettere al mondo vite di cui, un mese dopo, si ha fretta di disfarsi perchè non si possono tenere o non si sa a chi affidarle? Solo per il mero capriccio di vedere i cuccioli nascere e crescere? E' oggettivamente un motivo del c***o. è__é

E se invece il desiderio è PROPRIO di Allevare?

In realtà.. non c'è nulla di male.

La situazione italiana versa in una miseria di selezione che non ha pari all'estero.

Ci sono "allevatori" improvvisati e moltiplicatori della domenica, gli immancabili allevatori da pasto e chi prende ratti in negozio e quando torna a casa la ratta gliene partorisce altri dieci perchè presa già gravida.. non abbiamo una storia di allevamento, di selezione, non vengono pubblicati genealogici, non c'è trasparenza e, al contrario, c'è tanta omertà e menzogna.

Sono tutti bravissimi purchè non debbano dimostrare cosa fanno, come lo fanno ed in cosa sono bravi.

 

Per questi motivi non ci sarebbe davvero nulla di male a voler allevare il ratto in Italia come meriterebbe, con attenzione per il suo benessere, allo scopo di ottenere ratti più sani, più docili, più longevi, per dare alle future generazioni di ratti una chance in più di vivere bene e più a lungo la loro esistenza.

Come posso esserne contraria? 

A tal proposito è nato

CNIRC - Club Nazionale Italiano del Ratto da Compagnia

Per la promozione ed il supporto dell'allevamento etico e responsabile, improntato sul rispetto

e tutela del benessere del ratto e sulla trasparenza allevatoriale.

 

Il CNIRC si propone come Club-elenco di allevatori che aderiscono a Linee Guida di Etica in modo da tutelare maggiormente chi si rivolge ad allevatori che ne fanno parte, supportando un allevamento etico e rispettoso dell'animale e dunque tutelando l'animale stesso.

Chi desiderasse allevare mettendoci testa, cuore ed impegno, troverà nel CNIRC una mano tesa ad accoglierlo. ;)

Cerchiamo di collaborare e di crescere per migliorare questa nostra situazione italiana che muove imbarazzo e che da un decennio non evolve e non si schioda dalla condizione del ratto da pasto, recuperato, preso in negozio.. si può fare di meglio e si può fare di più!